L'uomo del labirinto
- Marcella
- 10 mar 2019
- Tempo di lettura: 3 min

TITOLO: L'uomo del labirinto
AUTORE: Donato Carrisi
EDITORE: TEA
PREZZO DI COPERTINA: € 12
Appena finito di leggere l’uomo del labirinto, sono stata ferma immobile per qualche minuto; la prima cosa che ho pensato è stata: wow. E la seconda: voglio il prossimo libro di Carrisi, subito!
Una ragazza scomparsa e ritrovata. Un uomo senza più nulla da perdere. La caccia al mostro è iniziata. Dentro la tua mente.
Quindici anni è durata la scomparsa di Samantha Andretti.
A tredici anni, mentre andava a scuola, è scomparsa, di lei più nessuna traccia. Quindici anni dopo, in una stagione tormentata da un caldo anomalo che ha costretto gli abitanti in un clima surreale, a lavorare e vivere soltanto di notte, le tenebre che avevano inghiottito la ragazza tanto tempo prima la risputano fuori come una giovane donna confusa e ferita.
Qualcuno l’ha vista vagare nuda e spaventata nella palude ai margini della città, territorio privilegiato dai bracconieri, ed è stata ritrovata dalla polizia dopo una segnalazione anonima.
È il dottor Green, profiler di grande esperienza, ad occuparsi della ragazza, che sta cercando di tornare alla realtà, ma gli psicotici che il mostro che l’ha rapita le ha somministrato per anni non aiutano affatto.
Con le vittime di traumi è difficile instaurare un rapporto, ma il dottore riesce a conquistarsi la fiducia necessaria per spingere Samantha ad affrontare il suo incubo: del labirinto in cui è stata rinchiusa ricorda gli orribili muri grigi, ogni altro ricordo è alterato.
Nel frattempo c’è anche un ex investigatore privato che cerca quel mostro. I fantasmi del passato non danno tregua a Bruno Genko, ora che il suo tempo è scaduto a causa di un male incurabile, deve fare un’ultima cosa importante, lo deve a due genitori che non ha saputo aiutare quindici anni prima (i genitori di Samantha lo avevano assoldato per ritrovare la figlia), ma soprattutto lo deve a se stesso.
Qual è il labirinto che il mostro vuole controllare, quello buio e umido nascosto sotto una vecchia casa o quello della mente delle sue vittime?
Questa è una storia tessuta attraverso il tempo come una trappola mortale da un coniglio dagli occhi a forma di cuore. Perché né nella mente, né nel cuore né nella vita, la verità è come sembra e l’innocenza può celare e nutrire la malvagità in un gioco perverso al quale nessuno può sottrarsi…

Sono stata piacevolmente sorpresa nel ritrovare alcuni personaggi amati già ne Il suggeritore e L’ipotesi del male, il poliziotto Simon Berish e l’investigatrice anaffettiva Mila Vasquez; ritroviamo anche il Male, declinato secondo tutte le perversioni della mente umana, passando stavolta attraverso elementi pericolosi e inquietanti come il Deep Web e la pedopornografia.
Lo stile scorrevole e incisivo tipico dei romanzi di Carrisi e il ritmo serrato della storia consentono di divorare letteralmente le 400 pagine in brevissimo tempo e ne fanno un ottimo regalo per ogni appassionato di thriller.
Senza dare tutto per scontato, questa storia riserva davvero una infinità di sorprese, perché la realtà presentata è mutevole, continua ad essere ribaltata, per non parlare poi del finale, in cui si confonde il personaggio narrante e non si capisce da quale prospettiva si stava guardando per tutta la durata del romanzo! Alcuni aspetti hanno assunto una luce che anche il lettore più attento non avrebbe potuto immaginare. Davvero spettacolare!
Il mostro non mi ha rapita: sono stata io a cercare lui.
Unica pecca: tutto fa pensare a un altro libro con protagonista Mila Vasquez, ma ciò non è avvenuto (già ho letto Il gioco del suggeritore, che però continua la storia de Il suggeritore, L’uomo del labirinto è una storia a sé). Questo però è anche il punto di forza del romanzo, che finisce e tu non puoi che dire tra te e te: wow!
Secondo una curiosità raccontata dallo stesso Carrisi, L’uomo del labirinto avrebbe la sua suggestione iniziale in un sogno nel quale Cesara Buonamici, giornalista del TG5, annunciava lo schianto di un asteroide sulla Terra che l’avrebbe distrutta entro ventiquattr’ore. Questo sogno gli avrebbe suscitato domande del tipo cosa faremmo se sapessimo di avere un solo giorno di vita a disposizione o se riterremmo necessario compiere qualcosa di buono in extremis; è nato così, pare, il personaggio tragico e ben riuscito dell’investigatore Bruno Genko.
Posso solo dire che era una mia grande mancanza non conoscere Carrisi, e sono contenta di star rimediando! Questo per me è il suo miglior romanzo!
Il mio voto è
+++, perché è un romanzo che supera qualsiasi aspettativa, chapeu!
E voi, che ne pensate del finale? Aspetto di confrontarmi con voi.
A presto,
Marcella
Commentaires