IT
- Marcella
- 1 gen 2019
- Tempo di lettura: 3 min

Fare una recensione di un libro di oltre 1300 pagine non è affatto semplice, se poi aggiungiamo il fatto che si tratti di uno degli indiscussi capolavori di Stephen King, la difficoltà raggiunge livelli altissimi. Non voglio perciò soffermarmi troppo sulla trama, annoiando chi conosce già questa storia e senza togliere il piacere della scoperta a chi non lo ha letto per partito preso.
Il terrore che sarebbe durato per ventotto anni, ma forse anche di più, ebbe inizio, per quel che mi è dato sapere e narrare, con una barchetta di carta di giornale che scendeva lungo un marciapiede in un rivolo gonfio di pioggia.
IT è un romanzo horror (che detto così sembra abbastanza riduttivo, in quanto è per certi versi un vero e proprio romanzo di formazione) scritto da Stephen King nel 1986. La vicenda è ambientata in una cittadina Americana di periferia, Derry, e i protagonisti sono un gruppo mal assortito di ragazzini 11enni, ognuno con un fardello con cui combattere: Bill detto Tartaglia, affetto da balbuzie; Ben detto Covone, in sovrappeso; Richie detto Boccaccia, l’anima del gruppo con le sue battute la maggior parte delle volte fuori luogo; Beverly, l’unica ragazza del gruppo angosciata da un padre violento; Eddie, il ragazzino considerato sempre cagionevole di salute, ipocondriaco, asmatico e oppresso da una madre iper protettiva; Mike, il ragazzo di colore del gruppo, attraverso il quale King fa una panoramica sui pesanti problemi affrontati dai cosiddetti “negri” negli anni ’50; infine Stan, il ragazzo ebreo del gruppo : tutti insieme fondano il Club dei Perdenti.

La storia è davvero ricca, piena di particolari, è una storia intensa: ti entra dentro e ti ci senti dentro, forse per tutte quelle pagine, dense di protagonisti, dense di descrizioni. A volte ho pensato che fossero eccessive, come se King avesse voluto in qualche modo allungare il brodo, e forse alcune pagine sono oggettivamente inutili: ma la maggior parte ha lo scopo ben preciso di farci calare nella trama, per immedesimarci fino in fondo. King descrive, infatti, in maniera davvero minuziosa la città e gli eventi della sua storia, consentendoci di avere una visione completa di Derry e dei personaggi: il loro carattere, la loro storia familiare, i loro interessi, ed è impossibile non affezionarci a loro. Tutto, l’ho capito solo dopo, serve a farci entrare nel’atmosfera magica e paranormale di Derry: bisogna solo avere pazienza e aspettare.
La storia si caratterizza per i salti temporali tra il 1958, anno in cui i ragazzi sono undicenni, già alle prese con IT, l’entità che sta uccidendo bambini a Derry tra cui George, il piccolo fratellino di Bill Tartaglia, e il 1985, anno in cui i Perdenti si rincontrano per mantenere la promessa fatta 27 anni prima, anche a prezzo delle loro vite.

Nonostante sia per la maggior parte associato al clown Pennywise, la caratteristica di IT è prendere la forma della tua peggiore paura, rappresenta tutto ciò che di oscuro c’è in ognuno di noi, rappresenta le paure più recondite, nella forma che vogliamo dargli.

La paura infatti è un'emozione irrazionale, e King riesce a darcene trasposizione, tramite le allucinazioni terrificanti dei protagonisti, e attraverso un linguaggio sempre più astratto man mano che essi si avvicinano all'essenza vera di It. Una specie di terribile presenza mentale, psichica, una vera e propria forza cosmica. Infatti, It viene dallo spazio profondo, è una forza piovuta da un altro mondo, milioni di anni fa.
L’amicizia, la lealtà e il coraggio fanno da contraltare a It e a tutto quello che rappresenta.
Libro assolutamente consigliato, chiunque lettore prima o poi, dovrebbe leggerlo.
/5
Voi lo avete letto? Cosa ne pensate?
Marcella.
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