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La verità sul caso di Harry Quebert

  • Immagine del redattore: Marcella
    Marcella
  • 10 dic 2018
  • Tempo di lettura: 3 min

"Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito"

<All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo romanzo, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perchè sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito.>


La trama

Marcus Goldman è un giovane scrittore che ha conosciuto la gloria letteraria con il suo primo romanzo, ma da qualche tempo è in piena crisi di ispirazione; il suo editore e il suo manager gli stanno col fiato sul collo, per questo Marcus chiede aiuto a Harry Quebert, il suo anziano professore di letteratura, e lui lo convince a trasferirsi nella sua villa affacciata sull'oceano ad Aurora, nel New Hampshire.

Lontano dal caos di New York Marcus crede di poter ritrovare l'ispirazione ma ciò non accade; durante la sua permanenza, però, scopre un segreto: nell’estate del 1975, un anno prima di pubblicare Le origini del male, il romanzo che lo avrebbe reso famoso, Harry, allora trentenne, aveva avuto una storia con Nola Kellergan, una ragazza di 15 anni che era poi scomparsa alla fine di agosto di quell’anno dopo essere stata vista da una testimone ritrovata poi uccisa sulla soglia della sua abitazione.

I due uomini decidono di non parlare più della scoperta, e Marcus torna a New York senza aver fatto progressi per il suo libro.

All’inizio di giugno, però, Nola torna nella vita di entrambi : il suo cadavere viene rinvenuto nel giardino di Harry, insieme al manoscritto originale di Le origini del male con una dedica a lei.

Lo scrittore confessa di aver avuto una relazione con la ragazza e di aver scritto il libro per lei: viene accusato dell’omicidio della ragazza e della testimone, e rischia la pena di morte.

Convinto dell’innocenza dell’amico, Marcus torna ad Aurora per condurre un’indagine e trovare prove che lo scagionino.

Non crede alla colpevolezza del suo mentore e decide di scrivere un romanzo inchiesta in sua difesa.


“Mi ero detto che una stella cadente era una stella che poteva esere bella ma per paura di brillare scappava il più lontano possibile. Un po’ come me.” .

Cercherà di capire cos’è successo, decenni prima, ad Aurora. Poi lo scriverà.

Troverà l’ispirazione a lungo cercata e aiuterà l’uomo a cui deve tutto.

E così comincia a scavare nel passato dell'amico, proiettandoci nel 1975, anno in cui Harry, trasferitosi ad Aurora, provava, proprio come Marcus, a trovare l'ispirazione e scrivere un best seller, e trovava l'amore di Nola, una ragazzina 15enne, che gli aveva dato l'ispirazione per scrivere il suo romanzo.

Ed ecco l'unico difetto che ho trovato nel libro: la storia d’amore è stucchevole, poichè viene raccontata con i toni adolescenziali di Nola.

I dialoghi tra i due sono zuccherosi e di una banalità oltre ogni buon senso.

Ma questo è un libro splendido, da leggere tutto d'un fiato, con uno stile di scrittura incredibile e coinvolgente. Per non parlare dei continui colpi di scena.. avevo sospettato di tutti, tranne che del colpevole!

Joel Dicker è riuscito a tenermi incollata alle pagine per tutto il tempo, utilizzando un bellissimo espediente, quello dei capitoli che, oltre a contenere uno scambio di battute tra Harry e Marcus sull'arte della scrittura, sono ordinati al contrario, partendo da 31 per arrivare alla fine del libro al numero 1, cioè La verità sul caso Harry Quebert.


Voto: 5 / 5


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